T   E   S   T   I       C   R   I   T   I   C   I

I MONACI SOTTO LE STELLE ARTE CONTEMPORANEA

 

COMUNICATO STAMPA

 

“RIFRAZIONI”

 

Opere 2015/2017

 

 

INAUGURAZIONE: Domenica 14 maggio 2017 alle ore 19.00 in via San Zeno n.119 a Brescia -    prorogata fino a NOVEMBRE 2017

PRESENTAZIONE: a cura di Dino Santina

 

Con l’esposizione dell’artista LIA FANTONI si continua ad esporre nell’anno 2017 dei nuovi artisti aventi  come poetica la valorizzazione della NATURA e l’equilibrio di un ECOSISTEMA dove l’umanità ne è parte cosciente. LA LUCE è ciò che ispira l’artista LIA FANTONI nella sua opera cromatica di rifrazioni. I suoi quadri sono finestre caleidoscopiche di viaggi, sono possibili porte di Anime verso le stelle. Nell’antico culto egizio, dopo la morte l’ombra lascia il corpo per passare alla soglia dell’oltre mondo e tornare alle  stelle. Bene, già di per sè questi quadri di LIA FANTONI sono dei possibili viaggi intergalattici verso la nostra vera dimora stellare. Siamo tutti figli delle stelle in questo suo abbraccio luminoso. Cosa dire del linguaggio se non che l’astrazione giocosa proietta da un punto centrale: quadri, quadrati, quadretti riquadrati in

quadri ben squadrati. C’è un senso della decorazione che poi si avverte nella sequenza delle opere esposte sopra una lunga parete, dove la ricerca cromatica tende sempre ad una possibile armonia e mai ad una rottura o ferita visiva.

LE OPERE a tecnica mista, in esposizione fino al 2 luglio, sono state realizzate nell’arco dell’ultimo biennio.

 

 

 

 

LIA FANTONI è nata a Brescia. Ha perfezionato le sue doti innate frequentando l’Istituto d’Arte e la Facoltà di Architettura, quindi diversi corsi

dall’incisione, all’illustrazione sino alla scultura. Ha una cultura estesa nell’arte musicale, nella letteratura con una passione per la mistica e le antiche religioni. La sua opera pittorica riflette una sintesi dei suoi innumerevoli interessi umanistici e una visione panteistica ed ecologica.

 

 

I MONACI SOTTO LE STELLE ARTE CONTEMPORANEA

   in via san Zeno n. 119, Brescia

 

Mail: galleria@monacisottolestelle - telefono 030 24 21 427

 

 

 

 

 

 

"IL LINGUAGGIO DELLA DEA"

 

Comunicato stampa   - Presentazione di Dino Santina  

 

Sabato 8 aprile 2017 alle ore 11 presso la Biblioteca Queriniana, in via Mazzini 1, verrà inaugurata la mostra delle opere di Lia Fantoni. L’esposizione, dal titolo IL LINGUAGGIO DELLA DEA, è presentata da Dino Santina ed è in programma dal 8 al 27 aprile, con ingresso libero dal martedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00, e il sabato dalla 8.30 alle 12.30.

Lia Fantoni è nata a Brescia il 29.7.1959. Ha studiato all’ Istituto d'Arte di Gargnano, e al Politecnico di Milano laureandosi in Architettura. Ha poi frequentato diversi corsi, tra i quali quelli all'AAB.

Il titolo e le opere traggono ispirazione dal testo “Il linguaggio della Dea” di Marija Gimbutas, una “mito-archeologa” che nel suo studio compara 2000 reperti archeologici - ed i simboli ricorrenti che li caratterizzano - con i miti. I reperti ed i simboli, diffusi in Medio Oriente, sud-est europeo, area del Mediterraneo ed Europa centrale, occidentale e settentrionale rivelano la diffusione (prima che le invasioni indo-europee introducessero il culto patriarcale) della religione di una medesima Dea, come sistema di idee coeso e persistente. La Dea è la divinità primigenia femminile, si manifesta in forme molteplici ed è la personificazione di poteri trasformativi: “dare la vita, governare la morte, rigenerare e rinnovare”. I suoi simboli sono legati a una concezione del mondo “rinvigorente, incentrata sulla terra, riverente verso la vita”. L’artista rielabora in modo personale alcuni simboli legati al suo culto. Rivolgersi alla Dea significa dare attenzione alla nostra parte femminile, che è empatia, accudimento, cura, nutrimento, fluidità; che è dialogo e confronto. Darle attenzione è una necessità: affinchè si possa compiere lo “sposalizio” tra maschile e femminile, un equilibrio dinamico che ci permetta di evolvere come individui e come società.

Dice Dino Santina: “Osservando le opere di Lia Fantoni scopriamo non solo giornate - mesi di assiduo lavoro, unite a creatività, passione, dimestichezza con il pennello e i colori; ma sopratutto il percorso di una vita, quella di un' artista che si nutre da oltre un decennio di letture, studi, riflessioni, meditazioni che si intrecciano e si mescolano con la sua esistenza e che ci vengono comunicate attraverso le sue tele. Così colori, segni e forme vanno ben al di là della rappresentazione pittorica, per divenire un messaggio all’ umanità di oggi.

“Sono nata disegnando” ama dire di se stessa; poi ha perfezionato le sue doti innate frequentando l’ Istituto d’Arte, la facoltà di Architettura, e numerosi corsi, come quelli presso l' AAB. L’artista si esprime attraverso la pittura, la scultura, il disegno, il design.

Lia sa come agire e come produrre la sua opera artistica, seguendo l’ispirazione convincente, utilizzando magistralmente pennelli e colori, accostando cromie che esaltano la freschezza e l’immediatezza del suo messaggio per parlare alle donne e agli uomini del nostro tempo, quasi a illuminarli con la didattica e la pedagogia delle arti visive. Tutto questo viene rielaborato con personale interpretazione, con originale innovazione, con pennellate che si susseguono ora delicate e gentili, ora forti e decise, in cui i colori acrilici – forti, vibranti, illuminanti – dialogano sulla tela e nell’ animo del visitatore come le note che compongono una sinfonia. E forse non è un caso se tra i suoi insegnanti all’Istituto d’Arte c’era quel Giovanni Carlo Marconi, tra i fondatori della PFM, un gruppo che ha fatto la storia del rock, non solo in Italia.

Rimarranno colpiti, i visitatori, ammirando alcune sue composizioni realizzate con quattro tele sovrapposte, con misure decrescenti man mano che si sale verso l’alto. In una composizione vedranno il sole, la “Luce Rivelata” che si irradia dall’ alto ad illuminare a le tele sottostanti, ma soprattutto lo spettatore, chiamato a interrogarsi a riflettere. In altro ordine di quadri si potrà osservare la cascata d’acqua che dall’ alto si diffonde fino al quadro più in basso, in cui domina il verde, la natura incontaminata che è casa per ogni donna e uomo chiamati a conservarla. Nella mostra sono esposte composizioni anche in forme quadrate; suggestiva, ad esempio, è quella che rappresenta l’estate in cui sono raffigurati il sole dipinto in varie posizioni, la linea dell’equatore che separa la parte superiore da quella sottostante, le linee oblique in cui possiamo intuire l’elemento vegetale, le messi, le spighe. Lo spettatore si troverà di fronte altre composizioni, altre opere che non mancheranno di suscitare vivo interesse e curiosità”

 

 

 

 "FANTASMAGORIE     di - Segni "

 

Presentazione di Marta Mai

 

 

 

Gli intriganti disegni di Lia Fantoni, risultato delle sue doti innate e della sua preparazione conseguita con studi adeguati protratti sino ai massimi livelli, risentono di forte impostazione classica.

 

L’artista propone opere stese con mano competente e allenata, proporzionate per il totale rispetto delle regole della composizione e per l’accostamento di cromie accattivanti ma sconvolte per l’alternarsi delle figure, che si sdoppiano, si accavallano, si sovrappongono e s’inerpicano, proiettandosi in spazi infiniti o sfumando in orizzonti dilatati.

 

Figure geometriche, elementi naturali, parti di corpo umano, linee e segni si frantumano e si ricompongono in un caleidoscopico gioco di scene, in cui è facile disorientarsi.

 

Le visioni ci appaiono inquietanti ed esprimono lo smarrimento dell’uomo contemporaneo, che, privo di punti di riferimento fissi, è alla ricerca di una meta in cui riconoscersi e quietarsi per creare e crescere.

 

E' la meta necessità di un percorso di ricerca, che comporta tappe.

I disegni di Lia Fantoni, impegnati e impegnativi, ne parlano.

Dicono di scoperte e di trasformazioni, e sono progressivamente catartici, perché l’artista, decisa a “vincere il male di vivere”, s’impegna per acquisire benessere e serenità.

 

In un crescendo - che la vede assorbita dalla sua manifestazione artistica, con cui interagisce per crescere in autostima e acquisire forza - smorza negatività e arriva ad apprezzare la vita con tutta la sua sensibilità e razionalità.

 

In sintesi, Lia Fantoni, valorizzando la creatività, diffonde positività e coralmente dialoga con l’uomo, che s’impegna e ricerca con amore, qualunque sia il suo settore d’azione, per affrontare con ottimismo la vita in funzione di crescita collettiva, che contempli la spiritualità.

 

 

                                                                               Prof.ssa Marta Mai

                                                                                          novembre 2015

 

 

 

 

 

 "RITMOVIMENTO - Pittura & Scultura"

 

Presentazione di Marta Mai 

 

 

La proposta di Lia Fantoni, da subito, avvince e convince.

Cariche passionali positive nascono spontanee, infondendo entusiasmo e ottimismo. E questo al primo impatto, quando la vista abbraccia tutta la scena e gioisce per l’esplosione dei colori, profusi con ritmo cadenzato e suadente.

 

C’è nell’aria una musica avvertita dal nostro pathos: è armoniosa corrispondenza di armoniosi sensi, è melodiosa aderenza ai toni cromatici delle opere, che, pur diffusi intensamente, mai rompono l’incanto. Ci facciamo cullare dal benessere provato e ce ne compiacciamo, riconfermandoci nella funzione propiziatoria dell’arte.

 

Lia Fantoni ama il rosso. Quando lo distribuisce in infinite figure geometriche, scandito in gradazione e accordato ad accattivanti e complici cromie, pazientemente scelte per manifestare il proprio sentire, il colore dialoga. Parla con persuasiva perspicacia di voglia di vivere, di creare e di comunicare.

 

Quando il rosso è irradiato dalla luce, che lo attraversa trasversalmente, l’artista proclama la superiorità dello spirito, che sublima l’uomo e lo eleva, lenendo le sue angosce. Se un pirotecnico fuoco d’artificio squarcia il rosso e, frantumandosi, lo dardeggia, avanza l’energia, che l’entusiasmo genera, contagiandosi e contagiando chi lo incontra.

 

Lia Fantoni, da sempre, manifesta naturale talento artistico, che ha educato con studi regolari e adeguati, protratti sino ai massimi livelli, cercando e sperimentando per individuare il suo modus operandi. 

Competente in linguaggi figurativi classici, aderendo alle istanze della Contemporaneità, che chiedono di rappresentare i segreti moti dello spirito, del cuore e della mente, in pittura Lia Fantoni se ne allontana, per eleggere il colore quale protagonista assoluto della sua espressione artistica. Infatti, anche quando, indugiando al richiamo figurativo, schematizza un bosco autunnale, è sempre il colore che “la fa da padrone”, perché diffonde emozioni condivise e sensazioni palpabili.

 

 

Se il rosso è predominante - anche proprio per suo incisivo timbro - tanti altri suggestivi colori concorrono a manifestare la sensibilità dell’artista. 

Quando, destreggiandosi con i suoi irripetibili e fantasiosi accostamenti geometrici, Lia Fantoni opta per delicate tonalità pastello, queste lievi gradazioni diffondono tenerezza e affetto, che fanno star bene e rifuggono da tensioni.

 

Queste categorie spirituali si accentuano quando ci tuffiamo nelle tonalità dell’azzurro, del blu, dell’indaco e del viola, che ci accolgono, aspirandoci. Accordate e sfumate secondo ogni possibilità, invitano alla serenità e alla pace. Suggeriscono contemplazioni della natura, per apprezzarne le manifestazioni e per coscientemente essere grati alla vita della nostra capacità di sentire.

 

C’è, implicito, l’elogio alla sensibilità, che l’animo affinato dell’artista ha sviluppato, per gioire della vita.

 

Particolare entusiasmo Lia Fantoni dedica all’acqua, che è simboleggiata nei toni del celeste. Dalle gradazioni la sentiamo scorrere, defluire, scrosciare, gorgogliare, zampillare, infrangersi. La vediamo, irrorata dalla luce, dilatarsi, spandersi e insinuarsi ovunque per diffondere linfa vitale, far esplodere il seme, che germoglia e si aggrega a lussureggianti elementi, donando e ricevendo vigore e bellezza. Immagini siffatte parlano d’amore e di generosità: noi ci lasciamo avvolgere da questo flusso di positività, che è un inno alla vita.

 

Lia (nome di personaggio biblico, cui l’artista aderisce anche per slancio vitale) quando propone sculture, le stesse rinforzano la comunicazione pittorica. Alcune opere scultoree, secondo la lezione classica, diffondono Armonia con la figura. Altre ne sono il simbolo e chiedono di essere interpretate.

L’onda, che ritmicamente si avvolge e ritorna, richiama l’equilibrio che regge il mondo, su cui l’Amore supremo governa.

 

La tubolare struttura, che si snoda sottile, si rincorre su un piano e, con curve regolari, ritorna su se stessa per riprendere la sua traiettoria, lasciando regolari spazi vuoti e ripetendo ondulazioni simmetriche, rimanda all’Armonia dell’universo, ove infiniti mondi ruotano nelle loro sconfinate orbite, sorretti da un Ordine misterioso e sovrano.

 

Quando le strutture tubolari s’inerpicano in verticale, si abbracciano e aderiscono, fanno riferimento alla collaborazione, per cui, con unità d’intenti, si concorre alla meta.

  

A conclusione ribadiamo, con convinzione, le impressioni espresse all’inizio. Accoglienti e gratificanti, le opere di Lia Fantoni si distinguono per spessore comunicativo, che, in un crescendo, trovano completa sintesi nell’Amore e nell’Armonia.

 

Agire con Amore e, con speranza, tendere all’Armonia sono atteggiamenti complementari e costruttivi, che danno senso e valore alla quotidianità e al domani: la produzione artistica di Lia Fantoni ne è l’espressione.

 

 

                                                                               Prof.ssa Marta Mai  

                                                                                    settembre 2015

 

 

 

 

 "FANTASMAGORICHE Opere Grafiche"

 

Presentazione di Gianluigi Guarneri

 

 

Monocromi “red blue black” ci parlano della sperimentazione grafico compositiva di Lia Fantoni.

 

Ispirata dalle strutture geometrico architettoniche di lontane civiltà, indaga le vie più recondite dell’animo, creando sovrapposizioni ideative del tutto inconsuete.

Paesaggi dell’io, visioni di arcane memorie si susseguono sequenzialmente generando “prospettive dinamiche”.

La mano decisa ed esperta di Lia, si insinua nelle ambientazioni sceniche dello spazio assumendo caratteri quasi teatrali.

 

Quali mondi Lia vuole esplorare? Luoghi della mente, del cuore, del distacco da ogni sensibilità terrena. Mani irrevocabili, accarezzano incantesimi di terra e di mare, sfiorano città dell’oblio, sublimando in sconcertanti “equilibri complementari”. Arcane teosofie si dilatano in “prospettive atemporali” ruotando attorno ad una misteriosa “origine”.

Il rosso fuoco delle texture, racconta un’inedita “armonia”, trovando un “punto di contatto” dopo tortuosi e vagheggiati percorsi.

 

Lia Fantoni è una raffinata interprete di fantasmagoriche realtà dell’anima, trasfigurando immagini oniriche in eleganti ascendenze allegorico simboliche.  Effimere ed affascinanti architetture dell’essere appaiono come silenti trame di dogmatiche certezze, speculari inquietudini di sofferti pensieri, oltre un’evocata, pura luce.

 

 

                                                                         Gianluigi Guarneri    

                                                                              giugno 2015

 

 

 

 "RED ARDENT  &  BLUE SENSITIVE"   Opere Pittoriche

 

Presentazione di Gianluigi Guarneri

 

 

Delle liriche tematiche che affiorano dall’ intimo e sofferto fare artistico di Lia Fantoni, mi appaiono  prodigiosi e colmi di innumerevoli sensazioni gli acrilici astratto geometrici, sottesi tra realtà e sogno.

 

Rettangoli dinamici, superfici bidimensionali dell’essere, creano tumultuose e primordiali spirali tese verso un evocato origine cosmico. Prive di un apparente orizzonte vitale, le superfici si diramano nello spazio, fluttuano negli imperscrutabili sentieri dell’io, rivelando inedite ascendenze, evolute e mutevoli.

 

Le tonalità, fortemente accese, enfatizzano una limitata gamma cromatica, circoscritta ai colori primari e complementari, dando vita ad una innumerevole varietà di forme, già sperimentate nelle sapienti esperienze grafiche dell’artista.

 

Nel riverbero cromatico della percezione visiva, eludendo ogni allusiva prospettiva, le opere di Lia Fantoni ricreano un inarrestabile e vibrante gioco di specchi, dove compresse forme plastiche generano una fluida ed inarrestabile energia capace di assecondare amorevolmente l’aria e lo spazio, nell’armonica aspirazione di infinito.

                                                                               

                                                                                                                             

                                                                                  Gianluigi Guarneri 

                                                                                  settembre  2014 

 

                                                                       

 

 "RED ARDENT  &  BLUE SENSITIVE"   Opere Pittoriche

 

Intervento  di DINO SANTINA

Presidente Associazione Artisti Bresciani

 

Mi trovo qui oggi, con grande piacere, con Lia Fantoni, ché è una socia dell’AAB da molto tempo.  Sono contento anche di essere in un circolo ARCI dato che, qualche tempo fa, sono stato (per alcuni anni) presidente provinciale dell’ARCI. Quindi sono qui in casa due volte: sia per l’ evento artistico , sia per la sede di questa associazione.
Conosco Lia Fantoni da molto tempo, perché partecipa ai nostri incontri e alle nostre occasioni di esposizione; ed in particolare ad una esposizione che si chiama Ricognizione, nella quale tutti gli artisti soci dell’ AAB espongono le loro opere più recenti.
Si tratta di una rassegna che ha la funzione di testimoniare quanto accade a Brescia nel corso dell’anno, nell’ambito delle arti visive.
E posso dire che Lia Fantoni non partecipa mai con opere scontate e ogni anno uguali al se stesse; perché la sua ricerca, cha va dalla scultura, alla pittura alla grafica, è sempre in movimento.  Infatti vedere le sue opere è un po’ (qualche volta in modo direttamente comprensibile, altre volte in modo più difficile da comprendere) come vedere la nostra vita che si sviluppa.
Non è certo un caso che Lia, oltre che architetto e artista, sia anche insegnante: quindi ha quel dono, e anche obbligo, di rapportarsi tu
tti i giorni con gli allievi, ai quali trasmette quotidianamente la sua conoscenza e la sua passione, e, lasciatemi dire, anche la sua etica della vita;
In un momento in cui i valori non sempre sono rispettati, e non sempre sono al centro, abbiamo davanti a noi un artista che trasmette attraverso le sue opere (che siano dipinti o sculture) emozioni, con la capacità di indurci a riflettere; e che contemporaneamente
nella scuola trasmette la sua preparazione di architetto e di insegnante .
Ed ecco quindi che come artista trasmette a noi, ai giovani e a chi ama l’arte, quel senso di una vita che va vissuta anche con la gioia della solidarietà, della passione, di quella gioia che è l’arte di stare insieme agli altri
Che cos’è dunque l’inaugurazione di questa serata? È il comunicare attraverso le opere di Lia Fantoni (in questo caso con opere che vanno dal 2009 al 2014) ciò che questa artista ha maturato in questo periodo di tempo.
E ce lo trasmette con colori che sono vivacissimi, qualche volta con un contrasto che ci da quasi la visione di un mare nel quale potremmo tuffarci, ad un blu che invece rappresenta quasi il divenir sera: Non so se l’abbia pensato mentre dipingeva quest’opera, ma a me rammenta un brano di Ugo Foscolo “a me si cara vieni sera …. “
In altri casi abbiamo invece colori più brillanti che denotano un’esplosione quasi fantasmagorica di fuochi di artificio, che si esprimono attraverso geometrie, ma altre volte più con curve articolate.
Io mi ricordo di avere 63 anni quando mi guardo lo specchio, altrimenti mi sento ancora come un ragazzino…. Credo che l’arte di Lia ci inviti a questo: vivere in ogni momento il presente, senza tuttavia dimenticare quel c’è stato.
Sono convinto che, quando Lia insegna, metta in pratica quello che ha imparato all’ università; ma se si limitasse a questo credo che i suoi allievi sarebbero degli allievi “disgraziati”. Invece Lia, ogni anno, ogni momento, sa reinterpretare quanto ha appreso nel settore universitario, lo rielabora e lo trasmette. Anche perché nel settore in cui lavora non c’è mai una stabilità di ciò che è stato, ma c’è sempre una evoluzione.
Ed è così anche nella sua arte. Io l’ho vista anche nel laboratorio di scultura in altre occasioni (mi pare che abbiano dimensioni importanti le tue sculture Lia …. avremo poi l’occasione per vedere anche queste), ecco si vede sempre un percorso .
Permettete un riferimento personale: mi sembra quasi, vedendo le opere di Lia Fantoni, di vedere la mia nipotina: ecco io sono diventato nonno da poco, 5 mesi fa, e mi sembra che Lia ci insegni, quasi casualmente (ma forse non è un caso) un percorso che inizia con una vita che si sviluppa e poi esplode, a volte invece si chiude su se stessa, ma è sempre una vita che matura e che è in rapporto con gli altri.
Questo è il messaggio dei quadri di Lia Fantoni, questo è il messaggio di questa brava artista, questo il messaggio di questa brava insegnante, e questo è il messaggio di questa nostra socia dell’associazione artisti bresciani, di cui sono orgoglioso.

 

 

 

"RED ARDENT  &  BLUE SENSITIVE"   Opere Pittoriche

 

Intervento  di  GIANLUIGI GUARNERI    

 

Lia Fantoni è un’ artista che ho conosciuto da poco; ma quando ho visionato per la prima volta i suoi quadri mi hanno veramente colpito dal punto di vista cromatico, come un flash. Allora ho pensato di costruire questa mostra che ha come titolo RED ARDENT BLU SENSITIVE quindi rosso ardente e blu delicato.... Questi infatti sono elementi che nella pittura di Lia Fantoni corrispondono ad aspetti lirici , che costruiscono un percorso.
Anche la disposizione dei quadri è collocativa.  Si parte infatti da un blu intenso, un blu forte, un blu pregnante, con queste trame così sentite, così profondamente sofferte (nella mia critica ho parlato di questa sofferenza che è una sofferenza artistica a livello segnico) che si trasmettono direttamente con questo fluttuare e queste spirali in geometrie che sono fortemente acute, che creano questa dinamicità. Quasi un percorso che Lia vuole compiere nei confronti di una interiorità segnica e nello stesso tempo cromatica.
Ovviamente le correlazioni con il modo esterno, con quello degli accadimenti, sono forti, si richiamano appunto al senso dell’arte .
Prima il Presidente Dino Santina parlava di presenza: la presenza è molto importante per quanto riguarda l’arte di questo momento. Noi abbiamo avuto un glorioso passato, ed abbiamo una certa difficoltà nel collocarci nel futuro. E spesso non ci accorgiamo degli artisti veramente interessanti che sono qui ora, nel presente, che ci trasmettono questi messaggi, queste “cartine” dell’interiorità.  
Ed ecco che la forza che emerge da queste opere, si dirama come un cerchio, un life circle, un cerchio vitale, attorno a questa stanza: dal rosso forte, pregnante, si passa a questo blu… Prima tu, Lia, mi dicevi che questo blu è un blu intenso, un blu che guarda il cielo, un blu che guarda i solstizi invernali. Il blu dell’inverno è un blu diverso da quello dell’estate, perché un blu più forte, ma a volte si carica di delicatezze, di suadenti poesie. Ed ecco che il voler esprimere, quasi a livello roteante, questo desiderio di rappresentazione, è in Lia Fantoni fortissimo. Questi acrilici danno un senso di forte personalità, sono fortemente riconoscibili, ci donano un senso di forza, di rigenerazione. Una rigenerazione che ha la sua origine nelle conoscenze e nelle esperienze di Lia.
Un attimo fa io e Lia parlavamo di Piet Mondrian, di questa sensazione, nei confronti dei colori primari. Voi conoscete tutti Mondrian: il senso architettonico (non dimentichiamo che lei è architetto) della linea orizzontale e della linea verticale, che si dirama in quella fantastica esperienza che è stato il De Stijl, con Teo van Doesburg, e con Rietveld. Non dimentichiamo questi personaggi: un periodo fantastico negli anni 20 caratterizzato da una forza espressiva incredibile, una forza costruttiva che si è estesa dalla pittura all’architettura al design. Infatti se voi andate in Olanda ci sono ancora architetture con i colori di Piet Mondrian. Colori che Lia, in modo personale, rigenera, riamalgama, con essi crea come delle spirali roteanti, quasi iperbolicheC’era una volta una musica “intersellar overdrive” : questa visione interstellare cosmica, che ha Lia Fantoni, nei confronti della forma, viene nelle sue opere perfettamente riportata.

 

 

 

"RED ARDENT  &  BLUE SENSITIVE"   Opere Pittoriche

 

Intervento  di   LIA FANTONI

 

Per me dipingere è una grande gioia e mi dona grande energia, energia che sento e trasmetto attraverso il colore, un colore nel quale ricerco il massimo dell’intensità. Questo è probabilmente l’ aspetto immediatamente percepibile della mia ricerca.
L’altro aspetto è: attraverso la sovrapposizione delle geometrie voglio rendere la sensazione e l’idea della multidimensionalità; sono convinta del fatto che noi esistiamo su più livelli contemporaneamente, e che tutte le nostre esperienze in realtà siano presenti in uno stesso attimo ed in uno stesso momento. In accordo con le teorie che sostengono che il concetto del tempo è una nostra convenzione, che il tempo non esiste, voglio esprimere l’essere multidimensionale e multi temporale: passato presente e futuro sono qui condensati ora in ognuno di noi.
Prima si è anche parlato di percorso: questo percorso, nella mia produzione artistica, prende strade diverse a seconda del medium con cui mi esprimo

C’è la ricerca, di cui abbiamo appena parlato, attraverso il colore e attraverso gli acrilici.
Poi c’è la grafica: recentemente, attraverso il ”segno” ed il “di-segno” ho iniziato un ciclo di opere che si intitola appunto “Percorsi”: i percorsi della nostra vita, intesa non tanto in senso fisico ma emozionale e soprattutto spirituale e simbolico, o per meglio dire i percorsi dell’anima, i percorsi della nostra interiorità. E’ un tema che sto affrontando anche nella scultura: e mentre nella grafica “gioco” con il segno per creare superfici e contrasti di luce-ombra, parallelamente nella scultura volume e chiaro scuro vengono esasperati attraverso superfici ruvide o graffiate e scabre.