Ho frequentato l’ Istituto d’Arte del Garda, con indirizzo Decorazione Plastica: negli anni ’70 era una scuola sperimentale, piccola ma all’ avanguardia (sarebbe presuntuoso definirla una piccola Bauhaus, nella versione italiana?) Qui ho appreso il metodo progettuale del design, ho approfondito e sviluppato la mia passione e padronanza per il “segno” grafico, ho studiato e applicato la “teoria del colore”, ho giocato scomponendo e ricomponendo “volumi plastici”.
Poi ho studiato Architettura: arredamento e composizione sono le discipline che mi hanno maggiormente gratificato.
In questi percorsi ho appreso anche l’ autoironia, perché arte-design-composizione possono essere vissuti come un gioco, in cui leggerezza e profondità , così come funzionalità ed estetica, coesistono; e perché l’atto creativo è gioia, e per noi creativi è vitale come respirare.
Quindi amo anche le “contaminazioni” tra generi artistici: arti visive moda design non devono essere condizionati da confini o da rigide catalogazioni.
I motivi che caratterizzano le mie opere pittoriche (e grafiche) si prestano ad essere riprodotti nell’ ambito della moda e del design: mi piace immaginare l’esplosione di colori su abiti e tessuti, stampati o ricamati; su mobili, nei quali il dipinto diventa contenitore – scultura.
Motivi che possano illuminare e rasserenare poiché parlano di “gioia di vivere”: mi piacerebbe che, quando lo sguardo vi si posa, nascesse spontaneo un sorriso ….